Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari

Per un diritto allo studio universale e garantito
No agli idonei non beneficiari
L’accesso all’università deve essere un diritto reale e concreto, non una corsa ad ostacoli. È per questo che ci battiamo per l’eliminazione della figura dell’idoneo non beneficiario: ogni studente e studentessa che soddisfi i requisiti deve ricevere la propria borsa di studio. Negli ultimi anni, anche grazie al lavoro svolto localmente, questo risultato è stato raggiunto in alcune realtà, ma serve una riforma strutturale che scongiuri il rischio che una cattiva gestione dei fondi possa compromettere tutto ciò nel futuro.
Criteri di accesso alla borsa di studio: ISEE €30.000 e abolizione parametro ISPE
Insieme alla copertura totale delle borse, chiediamo una revisione dei criteri di accesso: l’innalzamento della soglia ISEE a 30.000 euro e l’abolizione del parametro ISPE sono misure fondamentali per garantire equità. Vogliamo un sistema che valuti i bisogni economici reali di studenti e studentesse e non escluda nessuno per rigidità burocratiche.
Trasporto pubblico
Il diritto allo studio passa anche attraverso la possibilità concreta di vivere la quotidianità universitaria. Per questo chiediamo un piano nazionale per garantire la gratuità del trasporto pubblico urbano ed extraurbano per i borsisti e le borsiste e per chi ha un ISEE inferiore a 30.000 euro. Il servizio deve includere le sedi decentrate, essere sostenibile dal punto di vista ambientale e funzionare anche nelle fasce orarie notturne.
Salute a portata di studente
La salute, inoltre, deve essere considerata parte integrante dell’esperienza universitaria. Chiediamo l’istituzione di un piano sanitario universitario nazionale che preveda consultori, servizi medici gratuiti, campagne di prevenzione e supporto psicologico integrato. Elemento imprescindibile di questa proposta è la distribuzione gratuita di assorbenti e dispositivi di protezione in tutti gli atenei.
Status di cittadino
In questo quadro, rientra anche la nostra proposta sullo status di cittadino temporaneo per gli studenti e studentesse fuori sede: vogliamo che chi studia lontano da casa possa accedere ai servizi sanitari locali, scegliere il proprio medico di base e usufruire pienamente della sanità pubblica nel proprio luogo di studio, senza ostacoli burocratici.
Mensa
Il servizio mensa deve essere potenziato e reso realmente accessibile. Chiediamo la gratuità per tutti gli studenti con un ISEE inferiore ai 30.000 euro, anche se non beneficiari di borsa di studio. Mangiare ogni giorno a mensa non deve essere un privilegio, ma una garanzia essenziale per chi frequenta l’università.
No tax area a 30.000, calmierazione fino a 50.000
Infine, l’università pubblica dev’essere finanziata dallo Stato, non dalle famiglie. Per questo chiediamo l’estensione della no tax area a 30.000 euro per tutti gli Atenei italiani e una rimodulazione equa della contribuzione fino ai 50.000 euro ISEE.
Maggior numero, maggiori tutele
Aldilà di No tax area e calmierazione si aggiunge la necessità di agevolazioni cumulative per i nuclei familiari con più figli iscritti all’università: una misura di giustizia sociale che tenga conto del carico economico reale sostenuto da molte famiglie.
Per un diritto alla casa concreto e strutturato
Più alloggi pubblici
La casa è uno dei pilastri fondamentali per garantire il diritto allo studio. La crisi abitativa che colpisce la popolazione studentesca fuori sede, richiede risposte urgenti e strutturali. Chiediamo l’avvio di un piano straordinario di edilizia residenziale pubblica, finanziato in modo stabile, per garantire posti letto sicuri, accessibili e distribuiti in modo omogeneo sul territorio.
Un ente nazionale per la residenzialità
A fianco di questo intervento strutturale, proponiamo l’istituzione di un ente pubblico nazionale con poteri di investimento e controllo, in grado di monitorare le condizioni degli alloggi esistenti, pianificare nuove residenze e intervenire laddove le regioni non riescano a garantire l’efficienza del sistema.
Affitti accessibili per tutti
In parallelo, va affrontata l’emergenza affitti: serve un aumento del fondo nazionale per il sostegno all’affitto studentesco e misure concrete per contrastare la speculazione immobiliare. Chiediamo un freno alle locazioni brevi turistiche e il rafforzamento del canone concordato, per garantire affitti equi e accessibili a tutti e tutte.
Per un voto libero, anche da fuori sede
Diritto di voto garantito sempre e ovunque
Il diritto di voto è un diritto costituzionale, eppure oltre 800.000 studenti fuori sede ne sono di fatto esclusi
ogni anno, costretti a scegliere tra la partecipazione democratica e spese insostenibili per tornare nel proprio
comune di residenza.
Per noi, questa situazione è inaccettabile.
Chiediamo una legge strutturale e permanente che garantisca a ogni studente e studentessa fuori sede la
possibilità di votare nel luogo in cui studia, per ogni tipo di elezione. Non può esserci democrazia reale senza
accessibilità al voto.
Per il riconoscimento delle soggettività e una didattica inclusiva
Status part-time garantito ovunque
La flessibilità del percorso universitario è una condizione essenziale per l’inclusione. Chiediamo che lo status di studente part-time venga garantito in tutti gli atenei, riconosciuto formalmente e accompagnato da piani di studio personalizzabili, che rispettino le esigenze di chi lavora o ha carichi familiari.
Riconoscere tutte le soggettività
Allo stesso tempo, proponiamo l’introduzione formale delle figure di studente lavoratore, in gravidanza o caregiver. Queste categorie devono avere diritto a esami flessibili, piani individualizzati e assenze giustificate, senza dover dimostrare continuamente la loro condizione.
Didattica blended come diritto
Un’università inclusiva è anche un’università che, in casi specifici, adotta la didattica blended in modo strutturale, per garantire accessibilità e inclusione a studenti e studentesse che vivono condizioni specifiche.
Per un supporto psicologico diffuso, stabile e gratuito
Supporto psicologico come diritto, non come optional
Il benessere psicologico deve essere riconosciuto come diritto fondamentale della comunità studentesca. Ogni ateneo deve disporre di un servizio di supporto psicologico stabile, gratuito, accessibile, e strutturalmente inserito nel bilancio universitario. Non si tratta più di un servizio accessorio, ma di un presidio essenziale, soprattutto in un contesto sociale in cui l’ansia da prestazione, l’isolamento e la precarietà colpiscono duramente le nuove generazioni.
Reti territoriali integrate
Proponiamo inoltre la creazione di reti territoriali integrate, che connettano il servizio universitario con consultori, ASL e realtà locali, per offrire un’assistenza psicologica realmente vicina agli studenti, capillare e continua.
Per una proroga dell’anno accademico strutturale
Marzo non basta
Ogni anno, una porzione della comunità studentesca è costretta a una corsa contro il tempo per laurearsi entro marzo, pena il pagamento delle tasse per l’anno successivo. È una scadenza ingiusta, che mette pressione psicologica, peggiora la qualità della formazione e penalizza chi ha vissuto percorsi meno lineari. Per questo, chiediamo che la proroga dell’anno accademico fino a luglio diventi strutturale, evitando che ogni anno si debba attendere un provvedimento d’urgenza. È una misura di buon senso, che rispetta i tempi reali della formazione.
Per una didattica libera, innovativa e inclusiva
Ruolo dello studente e libertà nella scelta delle materie
La didattica universitaria deve evolvere per rispondere alle esigenze delle nuove generazioni. Crediamo che studenti e studentesse debbano essere protagonisti del proprio percorso, con maggiore libertà nella scelta degli insegnamenti, costruendo un piano di studi coerente con i propri interessi e obiettivi.
Didattica asincrona
La didattica asincrona deve essere potenziata e strutturata in modo da garantire qualità, riconoscimento ufficiale e reale accessibilità. Non può limitarsi a semplici registrazioni: deve essere pensata per includere chi lavora, chi si prende cura di qualcuno, chi ha bisogno di flessibilità.
Percorso 60 CFU
Anche il percorso abilitante da 60 CFU per l’insegnamento deve diventare davvero accessibile. Chiediamo una calmierazione dei costi e la possibilità di inserire alcuni degli insegnamenti richiesti all’interno dei crediti liberi previsti nei piani di studio, per alleggerire il carico e valorizzare l’apprendimento.
Tirocinio retribuito
Il tirocinio è una forma di lavoro e come tale deve essere retribuito. Basta con il ricatto della “formazione” gratuita: ogni esperienza professionalizzante deve essere riconosciuta economicamente e giuridicamente.
Introduzione del programma MINOR
Nel solco dell’innovazione, proponiamo anche per UniSa l’attivazione dei programmi MINOR, già presenti in altri atenei. Si tratta di percorsi interdisciplinari opzionali che arricchiscono la formazione dello studente con competenze trasversali utili nel mondo del lavoro e per la prosecuzione degli studi.
Per università sicure: centri antiviolenza in ogni ateneo
Punti di ascolto e supporto
Le università devono essere spazi sicuri, liberi da violenza, abusi e discriminazioni. Per questo chiediamo l’istituzione di punti di ascolto stabili in tutti gli atenei, con supporto psicologico e legale in collaborazione con i centri antiviolenza territoriali. Non si tratta solo di reagire alle emergenze, ma di costruire una rete di tutela reale e continua per tutti e tutte.
Educazione affettiva, sessuale e al consenso
Alla prevenzione deve affiancarsi un’opera costante di educazione. Proponiamo l’introduzione di percorsi formativi permanenti rivolti al corpo studentesco, al corpo docente ed al personale tecnico-amministrativo, dedicati all’educazione affettiva, sessuale e al consenso. È solo attraverso la formazione e il confronto che possiamo trasformare le nostre università in ambienti realmente rispettosi, consapevoli e sicuri.
Per il riconoscimento delle identità
Carriera Alias semplice, rapida e sicura
La comunità studentesca tutta ha il diritto di vedere riconosciuta la propria identità, anche nel percorso universitario. Per questo chiediamo l’attuazione, in tutti gli atenei, di una carriera alias che sia semplice, rapida, gratuita e rispettosa della privacy, senza ostacoli burocratici.
Formazione del personale e canali di supporto
Questa misura deve essere accompagnata da formazione obbligatoria per tutto il personale accademico e amministrativo e dall’istituzione di sportelli di orientamento, supporto legale e psicologico per chi intraprende questo percorso.
Creazione di un sistema di feedback
Chiediamo inoltre un sistema di monitoraggio e feedback che permetta di correggere criticità e migliorare costantemente l’effettiva applicazione della carriera alias. Non basta istituirla: bisogna garantirne la funzionalità e il rispetto dei diritti di chi la utilizza.
Per l’inclusione delle persone con disabilità
Accessibilità ed inclusione per studenti con disabilità
Chiediamo un impegno serio e strutturale per garantire l’accessibilità e l’inclusione piena delle persone con disabilità e bisogni educativi speciali (BES) all’interno dell’università. È necessario adottare strumenti didattici realmente accessibili, promuovere politiche inclusive e valorizzare le differenze, affinché ogni studente e studentessa possa affrontare il proprio percorso con pari opportunità e dignità.
Per un’università internazionale, equa e solidale
Borse di studio realmente accessibili
Crediamo nell’internazionalizzazione come opportunità formativa e personale, ma deve essere realmente accessibile. Chiediamo borse di studio che coprano integralmente le spese per i programmi di mobilità, affinché nessuno sia costretto a rinunciare per motivi economici.
Informazione trasparente sui costi
Serve maggiore trasparenza su costi e condizioni dei paesi ospitanti e un migliore coordinamento tra gli atenei per assicurare la compatibilità dei piani di studio. Gli studenti non devono rischiare di perdere esami o crediti formativi a causa di una cattiva organizzazione.
Supporto potenziato e scelte consapevoli
Chiediamo il rafforzamento degli uffici dedicati alla mobilità internazionale per garantire un’assistenza efficiente e personalizzata a studenti in entrata e in uscita, assicurando al contempo maggiore trasparenza sui costi reali e sulle condizioni economiche dei paesi ospitanti, così da permettere scelte consapevoli e informate.
Rete globale di solidarietà
In ultimo, risulta per noi fondamentale la promozione di reti globali di solidarietà tra studenti, per costruire relazioni internazionali che vadano oltre il semplice scambio accademico. Anche questa è crescita. Anche questa è formazione.
Per un’università sostenibile, tra ambiente e società
Atenei a impatto zero
La crisi climatica richiede un’azione concreta anche da parte delle università. Vogliamo atenei a impatto zero, che investano in efficienza energetica, riduzione delle emissioni, fonti rinnovabili e sostenibilità strutturale.
Sicurezza è Diritto
Vogliamo interventi strutturali urgenti per mettere in sicurezza gli edifici, renderli funzionali e pienamente accessibili, eliminando ogni barriera architettonica. È necessario riqualificare gli spazi esistenti e costruirne di nuovi, progettati secondo criteri di sostenibilità ambientale e inclusione sociale. Aule, biblioteche, residenze, spazi comuni: ogni luogo dell’università deve essere pensato per accogliere, garantire dignità e promuovere il benessere di chi lo vive ogni giorno.
Mobilità sostenibile e spazi verdi
Chiediamo il potenziamento del trasporto pubblico gratuito e sostenibile, la tutela e valorizzazione degli spazi verdi universitari, e la promozione di comportamenti responsabili contro gli sprechi e per la tutela dell’ambiente.
Università Etiche e Trasparenti
Pretendiamo trasparenza sui finanziamenti: gli atenei non devono stringere accordi con aziende inquinanti o avviare collaborazioni nel settore della filiera bellica, e tutti i fondi ricevuti devono essere pubblici e tracciabili. L’università deve essere un esempio di transizione ecologica giusta e consapevole, anche in linea con gli impegni dell’Adisurc a livello regionale, oltre che uno spazio di pace e giustizia.
Per un’università antimafia
Cultura della legalità e della giustizia sociale all’interno dell’università
Vogliamo un’università che sia presidio di legalità. Proponiamo percorsi formativi e di sensibilizzazione sulla cultura della legalità e della giustizia sociale, affinché questi valori diventino parte integrante della vita accademica.
Università come presidio di legalità
Chiediamo l’adozione di codici etici rigorosi e meccanismi di controllo efficaci sulla gestione amministrativa e finanziaria degli atenei, per prevenire ogni forma di infiltrazione mafiosa. L’università deve essere un luogo trasparente, etico e resistente a ogni forma di corruzione o malaffare.
Consiglio di Amministrazione dell'ADISURC
